Fuori dalle mura del Castello, a mezza costa, si trova la piccola chiesa di San Nicola, con la facciata sovrastata da un campanile a vela ed ornata da un portale del XVI secolo. L’esterno dell’edificio non lascia immaginare la bellezza della decorazione interna.
L’abside è interamente affrescata ad opera di allievi di Giovanni di Pietro detto “Lo Spagna”, nel catino è dipinto il Padreterno benedicente racchiuso in una mandorla tra Angeli, nel tamburo è rappresentata la Madonna in Trono tra i Santi Sebastiano, Nicola, Giovanni Evangelista e a seguire i Santi Valentino, Antonio da Padova e Rocco, la scena è contenuta tra due pilastri decorati a grottesche.
Nella parete sinistra, tra finte architetture, sono dipinti i Santi Rocco, Sebastiano e Nicola, titolare della Chiesa, Santi invocati contro la peste; anche la figura della Madonna del latte era molto invocata perché dopo il parto, la carenza del latte avrebbe provocato la morte di neonati.

Nella parete destra sono dipinti una sequenza di Santi su uno sfondo di drappi rossi, al di sotto dei riquadri sono scritti i nomi delle famiglie committenti.
La figura di un santo effigiata sulle pareti di una chiesa non è mai un fatto casuale, il significato dei dipinti di S. Nicola esprime le speranze, le paure e il gusto estetico della comunità che li ha commissionati in occasione della terribile pestilenza che intorno al 1520 colpi le popolazioni locali. Particolare importanza riveste l’abside per la vastità della superficie con alle due estremità le figure di S. Sebastiano e S. Rocco, rappresentato in abito da pellegrino in atto di mostrare il bubbone della malattia, entrambi invocati contro la peste, tra i santi raffigurati troviamo anche S. Nicola al quale si affidavano i bambini perché li salvasse dal contagio.

La Valnerina è caratterizzata da un enorme patrimonio storico artistico distribuito nei vari borghi, che riveste una straordinaria importanza per il suo valore culturale come testimonianza della storia delle singole comunità.

Un esempio sono le numerose opere di Giovanni di Pietro detto lo Spagna, pittore rinascimentale allievo del Perugino e del Pinturicchio, che si caratterizza per una tecnica corretta e accurata, dignitosa nella semplicità narrativa che il gradevole cromatismo riesce ad esaltare.
La qualità delle opere commissionate al pittore Giovanni di Pietro detto Lo Spagna (1450-1528) fa intendere chiaramente come l’artista disponesse di una ben nutrita bottega di aiuti. La loro attività si esplica nelle pittoresche chiese, lungo la valle del Nera, nell’ambito della vasta Diocesi Spoletina, a partire dalla chiesa di S.Nicola a Casteldilago interamente affrescata tra il 1522 e il 1526 dallo Spagna e dai suoi allievi.

Il tabernacolo cinquecentesco è attributo agli Angelucci di Mevale, una famiglia di artisti attivi nel secolo XVI.