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Ferentillo

Ferentillo è diviso dal fiume Nera in due borghi, Matterella e Precetto, dominati da due rocche, erette a difesa dell’Abbazia di San Pietro in Valle. La rocca di Precetto, tipico castello di pendio, ha forma triangolare con al vertice una torre di vedetta, mentre la rocca di Matterella presenta il cassero quadrato con bastioni cilindrici. Le radici di Ferentillo affondano nei secoli, come dimostrato dagli antichi graffiti rupestri nelle grotte di Precetto, Gabbio e Umbriano, risalenti al II millennio a.C. Nel VI secolo, durante il dominio longobardo, Ferentillo divenne una fortezza a difesa dell’Abbazia, guadagnandosi il soprannome di "Valle dei Castelli". Nel 774, con la sconfitta del re longobardo Desiderio, fu annesso al Regno dei Franchi e poi incluso nello Stato Pontificio. Nel 1860 con l'Unità d'Italia divenne libero comune.
Da non perdere la Chiesa di Santo Stefano, articolata su due piani: la parte superiore del XVI secolo ha l’interno a tre navate con affreschi attribuiti alla scuola del Perugino o di Iacopo Siculo (1559), il piano inferiore risalente al XIII secolo, presenta una cripta divisa da pilastri in due navate, utilizzate per diverso tempo come cimitero, oggi ospita il Museo delle mummie, al cui interno sono conservati corpi mummificati, venuti alla luce nel 1805, a seguito dell’editto napoleonico che vietava qualsiasi sepoltura all’interno delle mura cittadine e ordinava l’esumazione delle salme custodite nella cripta. La storia di un paese raccontato attraverso i suoi morti, mummificati e ben conservati nelle teche della cripta, per un fenomeno fisico-chimico prodotto da microrganismi presenti nel terreno. Da vedere la chiesa di Santa Maria, dominata dall’alto campanile a guglia in stile romanico con monofore binate. Costruita nel XIII secolo, ampliata nel XV secolo, conserva affreschi di scuola umbra e bizantina. Sul portale si trova l'affresco dal titolo "Madonna e due angeli" risalente al XV secolo. L'interno è a tre navate, divise da arcate ogivali  disposte su colonne e pilastri. Cinque nicchie aperte nel XVI secolo ospitano affreschi della Scuola di Raffaello (Jacopo Siculo 1543, Orlando Merlini 1507, Pierino Cesarei 1559 e di Pier Matteo Piergentili 1557).

Indirizzo: Via dello Sportello 2 – Casteldilago Arrone – 05100 Terni
Telefono: +39 331 282 3802
Check-in ed Accoglienza: +39 335 7529231
E-mail: info@viviilborgo.com